24 dicembre 2006

Santa Claus is coming ..

In questa giornata di vigilia, complice un sogno torbido che dalle viscere è venuto a farmi compagnia questa notte, mi sento un pò così. Soddisfatta, direi.
E' stato un solco
tracciato all’improvviso
senza certezze,
senza prudenza
nell’ annusarci
d’istinto e di stupore,
in un crescendo
che ha dell’ irregolare.
Forse l’attesa
ci ha visto troppo soli,
forse nel mondo
non sapevamo stare
così distanti
ad aspettarci ancora.
Così prudenti,
così distanti,
così prudenti.
Sei il suono, le parole
di ogni certezza
persa dentro il tuo odore.
Siamo gli ostaggi di un amore
che esplode ruvido
di istinto e sudore.
È stato un lampo
esploso in un secondo
a illuminarti
in un riflesso,
quando temevi
tutta la luce intera,
l’iridescenza
della tristezza.
Probabilmente
lasciandomi cadere
a peso morto
al tuo cospetto
avrei sicuramente
permesso la visuale
sulle mie alienazioni,
sui miei tormenti,
sui miei frammenti.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio
che poi nell’insinuarti sia incantevole.
Ma voglio che tu
tu piano piano faccia strage di me
in un incerto compromesso
tra la mia anima e il suo riflesso.
Sei il suono, le parole
di ogni certezza persa dentro il tuo odore.
Siamo gli ostaggi di un amore
che esplode fragile
di istinto e sudore.
Quanti graffi da accarezzare
per tutti i cieli che possiamo tracciare,
tutte le reti del tuo odore
dentro gli oceani che dobbiamo affrontare.
Ma voglio che tu
tu piano piano scivoli dentro me,
ma voglio che tu
nell’insinuarti sia incantevole ..
Subsonica
Ragazzi miei, davvero un ottimo modo per cominciare le feste.
Tanti auguri a tutti.

23 dicembre 2006

Disfunzioni

Oggi ho proprio fame di poesia.
Sfoglio tutti i miei libri con lo stomaco che brontola ma niente, non trovo parole che catturino la mia attenzione vorace ed insoddisfatta.
E' tempo di esplorazione.

19 dicembre 2006

1914

Questa notte ti ho pensato tanto.
Sepolta sotto un mucchio di coperte, gli occhi rivolti al soffitto, nel buio, le ore passavano ed io ti pensavo. Ed era da un pò che non succedeva, che i ricordi non mi assalivano come una piena inarrestabile. Alcuni dolci e caldi come un raggio di sole, altri taglienti e crudeli come un colpo in pieno viso.
La mente ha cominciato a camminare da sola, e io non l'ho fermata.
E' stato dolore e lacrime e tristezza, in silenzio perchè nessuno mi sentisse, ma non l'ho fermata.
Sapevo dove mi avrebbe portata, in un tragitto che si ripete da un anno e mezzo, a inseguire la tua assenza che credevo lieve e che a volte invece si rivela pesante come un macigno.
Porto tante cose con me.
Le barchette fatte con i fogli di giornale, affacciati dal pontile a sperare, con il fiato sospeso, che stessero a galla.
I cannoncini di legno rosso e nero, e tu in ginocchio sul pavimento di marmo a sparare pallottole di carta.
Quando mi avevi fatto credere che riuscivi a cambiare canale sbattendo le palpebre, e la faccia che facevi vedendo la mia espressione stupefatta.
I gelati che dopo pranzo, nelle lunghe estati a casa nostra, facevi comparire per magia con i tuoi "abracadabra".
La forza e l'ostinazione con cui hai lottato con il tuo corpo troppo vecchio per avere quello che volevi. "L'ho fregata" hai sussurrato contento a mamma in ospedale. Hai fregato la morte sì, l'hai convinta a darti ancora qualche giorno per vivere QUEL giorno.
Volevi festeggiarli quei 50 anni insieme a lei e ce l'hai fatta.
Hai avuto l'ultimo pranzo, la tavola imbandita, il brindisi, la famiglia intorno a te.
E hai pianto, perchè sapevi che la tua non era stata una vittoria ma solo una tregua. Ed era momento di andare.
Una notte senza sonno in tua compagnia.
Mi manchi.

18 dicembre 2006

And so this is Christmas

Lo sento questo Natale, lo gusto con ogni parte del mio corpo, cammino per le strade illuminate e mi sento James Stewart di "la vita è una cosa meravigliosa" o uno dei protagonisti di tutti quei film buoni e zuccherosi che infestano le nostre televisioni dall'8 dicembre fino all'epifania.
IO mi sento buona e zuccherosa, felice ed entusiasta fino alla nausea (io?? felice??), casa è tutta un tripudio di luci, colori, musichette stonate, candele e torroni.
Ho le mutande rosse, il pigiama rosso, i calzini rossi, il cappello da Babbo Natale, le corna dell'alce con i campanelli, e poi regali nascosti in ogni angolo della casa, apro l'armadio e decine di pacchetti mi franano addosso.
Canticchio in continuazione tutto il terribile repertorio di canzoncine natalizie, e quando non sono io a cantare lo fa la languida voce di Bing Crosby da un cd a cui non rinuncerei per niente al mondo.
Vago freneticamente da un negozio all'altro in piena dipendenza da shopping festivo (rigorosamente a a basso costo - certe abitudini non le perdo neanche durante le feste) e ovviamente sono già finita sul lastrico giocando a carte.
.. si, devo ammetterlo, a Natale mi trasformo in una bizzarra creatura.
Abbiate la pazienza di sopportarmi.
Fra pochi giorni tornerò ad essere la placida personcina che ben conoscete.
E poi ci sarà Pasqua!!

14 dicembre 2006

The difference is in the eye of the beholder

Quanto sappiamo dell'Oriente?
Per metterci alla prova ed ironizzare un pò sui luoghi comuni consiglio di visitare il blog http://www.alllooksame.com/, creato dal giapponese Dyske Suematsu.
Un delizioso pupazzetto con occhi a mandorla (cosa vi aspettavate???) vi inviterà nella "Exam Room", la stanza delle domande, con improbabili test e quiz on line.
Divertitevi con "Faces" a riconoscere giapponesi, cinesi e coreani tra i 18 volti della galleria fotografica, navigate fra piatti esotici e architetture tradizionali.
E non prendetevela se alla fine il risultato sarà disastroso.. abbiamo tutti tirato ad indovinare.

13 dicembre 2006

Torna a Surriento!!

Come sarà il freddo di gennaio?
Lo dipingo istante per istante di quei giorni che passeremo insieme in riva al mare.
Sarà mite ed assolato.
Riderai a crepapelle quando sentirai i miei piedi di ghiaccio e come sempre ti chiederai come faccio a dormire con tutte quelle coperte.
Ci sarà la radiolina a forma di topo e io mi arrabbierò perchè hai dimenticato il dentifricio.
La mia valigia sarà pesantissima e piena di cose inutili. Tu porterai un sacco di camicie e le buste per tenerle ordinate.
Farai finta di arrabbiarti ogni volta che userò tutti gli asciugamani per fare la doccia.
Porterò un sacco di guide che non useremo mai.
Leggeremo i quotidiani al sole del lungomare e dirò qualcosa di sinistra per farti dispetto.
Passeremo al supermercato per comprare un pò di schifezze da mangiare davanti alla tv, tu mi sgriderai perchè mangio male e poi mi ruberai le patatine.
Parleremo ore ed ore ed ore.
Faremo la lotta sul letto e io mi arrabbierò perchè mi farai il solletico e lo sai che non vale.
Sicuramente dimenticherai le pantofole.
Mi impadronirò della tua macchinetta e farò un sacco di foto.
Impiegheremo tantissimo tempo per decidere dove andare a cena.
Faremo l'amore un milione di volte e sarai di nuovo mio.

12 dicembre 2006

Made in Italy

Povera musica italiana.
Ti trascuro molto spesso. Troppo, direi.
Non tenermi il muso, dai. Voglio farmi perdonare.
Una bella playlist per cominciare la giornata.

Bisogna metterci la faccia - Mario venuti

Niente - Sergio Cammariere

La notte - Neffa

L'abbraccio - Marlene Kuntz

Blu notte - Carmen Consoli

Isola - Samuele Bersani

Aria - Morgan

Un giudice - Fabrizio De Andrè

Sono tuo - Francesco De Gregori

11 dicembre 2006

Alzate i calici (Pinochet)


Il tiranno è morto

08 dicembre 2006

God gave me everything i want

You can see it in a clear blue sky
You can see it in a woman's eyes
You can hear it in your baby's cries
You can hear it in your lover's sighs
You can touch it in a grain of sand
Yeah hold it right there
In the palm of your hand
Feel it 'round you everyday
And hear what I've got to say
God gave me everything I want
Come on
I'll give it all to you
God gave me everything I want
Come on
I'll give it all to you
I saw it in the midnight sun
And I feel it in the race I won
And I hear it in the windy storm
And I feel it in the icy dawn
And I smell it the wine I taste
And I see it in my father's face
And I hear it in a symphony
And I feel it in the love
You show for me
Yeah
God gave me everything I want
Oh come on
I'll give it all to you
God gave me everything I want
Come on
I'll give it all to you
God gave me everything I want
I can't stop can't stop
I'm still looking now
God gave me everything I want
Oh come on
I'll give it all to you
Crazy you said
It's all in your head
Mick Jagger

07 dicembre 2006

All good things

Sono le parole degli altri a rendere più vividi i miei giorni.
Forse la mia è la vigliaccheria di chi chiude i propri pensieri in un cassetto, o la pigrizia di chi non porge agli occhi degli altri quei versi con cui d'impulso, smaniosamente, ha riempito chilometri di fogli.
Il punto è che fondamentalmente mi riconosco più profondamente nelle confessioni di (alcune) penne più esperte piuttosto che nelle mie - sempre incerte, sfuggevoli, imperfette.
E allora, dopo tanti anni, ancora mi ritrovo a trascrivere parole straniere in un quaderno sgualcito, come una ladra timorosa, e a rileggerle, quando ho la testa in tumulto e sento il bisogno di un'ispirazione.
Perchè in fondo di questo si tratta.
Quando smarrisco la strada, mi sento confusa ("scardinata", dicevo al marchese tanto tanto tempo fa), quando le risposte che cerco di darmi non mi convincono, mi guardo intorno e ascolto.
Con le orecchie, con gli occhi, raccolgo i segnali che incontro sul mio cammino.
Parole. Migliaia, milioni di parole. Messaggi per me.

06 dicembre 2006

La principessa e il fauno

Sono trascorsi parecchi giorni da quando ho visto questo film.
Prima di parlarne ho voluto pensarci un pò.
Quando mi trovo davanti alla bellezza non so mai cosa dire.
Qualsiasi sia la forma con cui si manifesta agli occhi di chi la guarda.
Quella dell'opera di Gulliermo del Toro è una veste poco accessibile, cruda e cupa.
I terribili anni della guerra civile spagnola e dela battaglia fra il regime franchista e la resistenza, con il suo sangue, il dolore, il buio.
E l'infanzia, quasi perversa nella sua innocenza, che cerca rifugio dalla realtà in un mondo fantastico (ma non per questo meno duro).
Scorrono parallelamente la drammatica lotta di una bambina, sola contro tutti, e quella dei partigiani, nascosti fra i boschi, destinati alla morte.
Vittime sacrificali ed eroi di una storia senza possibilità di redenzione per chi ha peccato nè di salvezza per chi apre gli occhi davanti all'orrore.

04 dicembre 2006

Preparate i calici (Pinochet)

"Sono chiuso in casa da tre settimane per terminare un romanzo, senz'altra compagnia se non quella del mio cane Zarko e del mare, felice tra i miei personaggi, ma dalle prime ore di domenica, ho cominciato a ricevere delle telefonate dei miei amici e amiche del Cile. "Prepara i calici", mi dicono dal mio lontano paese. Ho pronta una bottiglia di Dom Perignon in frigorifero. È un riserva speciale e me la regalò a questo fine il mio caro amico Vittorio Gassman una sera a Trieste. "Spero che la berremo insieme", mi disse in quell'occasione e sarà così, perché a casa mia c'è un calice che porta inciso il suo nome.
Alla radio, una voce dice che il tiranno sta davvero male e che, a quanto pare, stavolta la Parca se lo porterà all'inferno degli indegni, anche se noi cileni non ci fidiamo mai delle repentine malattie che lo colpiscono ogni volta che deve affrontare la giustizia. Vorrei essere in Cile tra i miei cari e condividere con loro la spumeggiante allegria di sapere che finalmente finisce l'odiosa presenza del vile che ha mutilato le nostre vite, che ci ha riempito di assenze e di cicatrici.
Pinochet non solo ha tradito il legittimo governo guidato da Salvador Allende, ha tradito un modello di paese e una tradizione democratica che era il nostro orgoglio, ma in più ha tradito anche i suoi stessi compagni d'armi negando che gli ordini di assassinare, torturare e far scomparire migliaia di cileni li dava lui personalmente, giorno dopo giorno. E come se non bastasse, ha tradito i suoi seguaci della destra cilena rubando a dismisura e arricchendosi insieme al suo mafioso clan familiare.
L'ex dittatore paraguayano, Alfredo Stroessner, è morto poco tempo fa nel suo esilio brasiliano, pazzo come un cavallo, dichiarando persone non gradite in Paraguay cento persone al giorno i cui nomi estraeva dall'elenco del telefono di Sau Paulo.
Pinochet, invece, muore simulando una follia che gli permette fino all'ultimo minuto di fare assegni e transazioni internazionali per nascondere la fortuna che ha rubato ai cileni. Muore amministrando il suo bottino di guerra con la complicità di una giustizia cilena sospettosamente lenta.
Smette di respirare un'aria che non gli appartiene, di abitare in un paese che non merita, tra cittadini che per lui non provano altro che schifo e disprezzo. Ma muore, e questo è quello che importa.
La sua immagine prepotente di "Capitán General Benemérito", titolo di ridicola magniloquenza che si autoconcesse, svanisce nella figura dell'anziano ladro che nasconde il suo ultimo furto tra i cuscini della sedia a rotelle. Ma muore, e questo è quello che importa.
Prima di tornare al mio romanzo, apro il frigorifero e palpo il freddo della bottiglia. Poi dispongo i calici con i nomi dei miei amici che non ci sono, dei miei fratelli che difesero La Moneda, di quelli che passarono nei labirinti dell'orrore e non parlarono, di quelli che crebbero nell'esilio, di quelli che fecero tutte le battaglie fino a sconfiggere il miserabile che ha gettato un'ombra sulla nostra vita per sedici anni ma non ci ha tolto la luce dei nostri diritti. Con tutti loro brinderò con gioia alla morte del tiranno. "
Luis Sepulveda (da La Repubblica)

Letture

"Il passato ha la capacità di saltarti addosso a tradimento attraverso una fotografia, una lettera. Ti racconta di un tempo che non c'è più e che pure si fa vivo ai tuoi occhi con una vivacità ed una corposità assolutamente inaspettate. Favoleggia al tuo orecchio di una parte di te ormai sparitaa, che credevi del tutto morta e che invece stava in letargo in qualche angolo della memoria."
Dacia Maraini, "La nave per Kobe"

03 dicembre 2006

"Once upon a long ago"



"I don't believe in many things but in you ... I do"

Buon ferrilaversario!

01 dicembre 2006

World aids day


MAKE LOVE

STOP AIDS