31 ottobre 2007

Mangiare con gli occhi

Per lungo tempo ho nutrito la mia insicurezza con la ricerca della perfezione in chi mi circondava.
Sempre speciali le vite degli altri. I volti più belli, i gesti puliti e mai goffi.
Grandi talenti, la risposta sempre pronta, l’ambizione a volare alto.
E io a tenermi stretto quello che avevo, che desideravo davvero, con la sensazione che a volte non fosse abbastanza.
Che non ci fosse magia.
Ho cercato la magia, per tanto tempo, spiandola, credendo di vederla dietro a ogni angolo, ad accompagnare anche chi non se la meritava. E spesso mi chiedevo cosa ci fosse in me di così strano, o buffo da farla scappare via da me.
Non so cosa è cambiato, cosa è diverso adesso. Sono sempre la ragaza con gli occhiali che ogni tanto si scopre ad invidiare una mano che gesticola, il suono di una risata, tutte quelle avventure che non mi capiteranno mai.
Ma credo di averla trovata, un pò di magia in me. Forse proprio quando ho smesso di cercarla.

Nei miei occhiali ci sono io. Anche quando non li porto e chiudo gli occhi al sole, godendomi l'assenza di quel lieve peso sulla faccia.
Tutta l'Ilaria che potrete mai conoscere sta lì.

29 ottobre 2007

Ode al portapranzo



In quei pochi centimetri quadrati che porto con me tutte le mattine c’è il fulcro di tutta la mia giornata lavorativa, lo spartiacque fra la mattina indaffarata e il pomeriggio sonnolento, fra la fame delle 13 e la sazia rilassatezza della 14.30.
Inserisco la segreteria telefonica, metto a tacere la posta elettronica, e fiondo la sacra vaschetta nel microonde.
Cosa mi divorerò oggi?
Sola o in compagnia allestisco la postazione – tovaglietta, posate di plastica che fanno molto fantozzi, acqua e dolcetto, che non manca mai.
E’ uno dei miei piccoli rituali personali, e sciagura a chi osa interromperlo.
Chissà perché per tanto tempo, qualche lavoro fa, ho sempre rifiutato le premure materne che mi offrivano in continuazione pranzetti casalinghi.
Forse non avevo ancora trovato il portapranzo giusto: c’è stato quello di plastica bianco e rosso, grande quanto un cappello a cilindro, e poi quello di metallo, a forma di disco volante, e una nutrita serie di contenitori improvvisati di varie fogge e colori.
Ora sono in fase parallelepipedo, e la cosa sembra funzionare.

Cosa ci sia poi dentro il portapranzo beh .. è tutta un'altra storia (e un altro post).

26 ottobre 2007

"Chiama il supporto"

Scusate la prolungata assenza, ma imparare ad usare una sfilza interminabili di sistemi informatici mi sta facendo impazzire.
Giuro che se incontro un programmatore, uno qualunque, lo eleggo capro espiatorio ufficiale, e sfogo su di lui tutta la mia frustrazione.

18 ottobre 2007

"Scrivimi fermo posta"

Piccolo delizioso capolavoro, rispolverato e gustato con piacere.
Ovvero, come mi rilasso dopo una dura giornata di lavoro in compagnia di un giovanissimo James Stewart.
La storia, per chi non lo sapesse, è delle più romantiche: ci si incontra, ci si detesta, ma in realtà ci si ama, perché si ignora la vera identità dell’altro.
Deve essere piaciuta molto anche a Nora Ephron se ha deciso di adattarla ai tempi moderni, et voilà, ecco C’è posta per te, che a parte un Tom Hanks paurosamente imbolsito, è un gioiellino.
E allora viva i rapporti epistolari, le lettere, le e mail, le caselle postali – reali o virtuali – il piacere di riconoscersi grazie ad un libro e a un fiore nell’occhiello, i battibecchi e infine i baci mozzafiato.
Evvai, che oggi mi sento appassionata.

15 ottobre 2007

Alzati, che si sta alzando



Questa mattina pensavo.
Sembra proprio che i momenti migliori per le mie sinapsi siano le ore di viaggio, andando e tornando, sui treni affollati e gli autobus in ritardo.
Gli auricolari incollati ai padiglioni, un buon libro fra le mani, e il cervello che ogni tanto cambia strada e segue percorsi improvvisi e scoscesi.
Gli occhi si staccano dalle parole sulla carta e cominciano a cercare qualcosa fuori dal finestrino, e quando sembrano averlo trovato rimangono agganciati lì per un pezzo. E ogni angolino del mio corpo quasi li segue a ruota, assorto, concentrato, tutto preso nella ragnatela di quel pensiero. Poi mi sveglio da quel torpore e continuo il mio viaggio, riprendo familiarità con la musica, quel libro, quel treno su cui cerco di rimanere in piedi, la meta che mi aspetta - assonnata per la sveglia o stanca per la giornata appena conclusa.

Dunque, stamattina pensavo.
Che è bello sentirsi partecipi della vita civile del proprio paese.
Leggere, chiedere di politica, informarsi, incuriosirsi, emozionarsi per i successi, infervorarsi per le sconfitte e i disaccordi.
Sfoglio il giornale, e leggo di cose che conosco, che voglio conoscere, di cui voglio far parte, nel mio piccolo, con quel poco che posso portare con me.


Ieri c’è stata una bella festa. Abbiamo partecipato in tanti, con speranza, con fiducia.
Non deludeteci.

12 ottobre 2007

Prova!

Primo tentativo.
C'ho pensato parecchio (e anche un pò di straforo, visto che sono in ufficio..) e anche se non mi sento completamente appagata direi che sono abbastanza soddisfatta.
Ma non escludo altre variazioni ...

10 ottobre 2007

.. mi sa che scatta ...

Ci sto pensando.


Mi sa che lo cambio un pò, 'sto blog.
Se sopravvivo al corso di formazione di domani quasi quasi venerdì mi diverto a smanettare ...
Tenetevi pronti.

08 ottobre 2007

Squalo o Baywatch?


















Dopo aver assistito alla seconda edizione del Red Bull Flugtag a Roma (nonostante gli agenti atmosferici ci fossero avversi..tutti, letteralmente) sto seriamente prendendo in considerazione l'ipotesi di partecipare alla prossima gara.
Non mi piace volare, non ho alcuna creatività e sono una gran fifona..e allora, perchè non buttarmi?
Il cervellino mio e di qualcun altro di mia conoscenza (che d'ora in poi potrei anche chiamare Er Tessile, vista la notevole abilità nello scegliere il tessuto giusto per ogni temperatura....) hanno già cominciato a lavorare alacremente. E di certo trovare un team disposto a rischiare l'annegamento sarà un gioco da ragazzi.
Dopo quello che abbiamo visto ieri non potevamo non essere stuzzicati dall'idea di renderci ridicoli di fronte a migliaia di persone ....
E per chi non era presente suggerisco di non perdersi la prossima edizione .. se davvero ci prende bene potreste trovarci fra i concorrenti!

P.S. Visto che come al solito ho dimenticato la macchina fotografica, ho preso "in prestito" le immagini da qualcun altro .. quindi, grazie a cinico 75, vocenarrante e tripolitano1.

04 ottobre 2007

Favola metropolitana

angus_stewart

Questa mattina alla stazione di ostia mi ha fatto visita un delizioso pendolare.
Un piccolo uccellino si è posato quasi distrattamente sulla banchina, vicino ai miei piedi che si muovevano al ritmo della musica, in paziente attesa del treno delle 7.21.
E’ rimasto lì fermo, composto e concentrato, come qualsiasi altro viaggiatore. Chissà, forse anche un po’ assonnato – la sveglia alle 6.30 si fa sentire un po’ per tutti.
Forse per questo non si è accorto di essersi posato oltre la linea gialla.
“Stia attento” – gli ho sussurrato – Questa è una della prime cose da imparare quando ci si muove con i mezzi pubblici…”
Ma non ho potuto terminare il cortese avvertimento: la stentorea, gracchiante voce del microfono ha ricordato a tutti noi passeggeri di non oltrepassare la linea gialla.
Che umiliazione per il povero uccellino. Una ramanzina così brusca davanti a tutti.
“Non se la prenda – ho cercato di consolarlo – Magari non ce l’aveva con lei..”. Ma non ha voluto sentire ragioni. E’ volato via senza neanche salutare.
Peccato. Quattro chiacchiere in treno fanno sempre piacere.