Post da casa. La mia.
Che strani i ritorni.
Da quartieri diversi o da paesi stranieri o da attese speranzose.
A ricomporre i pezzi, a rimboccarsi le maniche, a disfare le valigie.
Dormire di nuovo nel proprio letto, ricominciare a parlare la propria lingua, o più semplicemente provare a progettare tutto da capo. Trovare a naso la propria strada, perchè abbiamo rischiato e quella vecchia è andata perduta. O semplicemente è arrivata ad una fine.
Restare a galla in attesa di vedere terra.
Non smettere mai di cercarla.
E godere della compagnia di chi nuota vicino a noi.
4 commenti:
Scpoprire il mondo, qualsiasi cosa si intende per mondo, è un'esperienza che non ha regole precise. Il vicino, il lontano, il possibile, sono esperienze soggetive.
Ma nel complesso il "viaggio", quello puro del divenire, non è mai in solitaria. Che si voglia o no.
Non è semplice, non è impossibile. E'.
E' scegliere un bombolone alla crema invece di un ciccolato doppia panna, ma ritrovarsi poi a discuterne insieme sullo stesso tavolino.
"Sono consapevole dello stato della mia ignoranza e pronto ad imparare da chiunque"
I. Asimov
Un abbraccio forte
Aaaah, i krapfen...
krapfen...già...che parola tedescheggiante..ahahahahha
Vabè vabè come siamo pignole.
Piuttosto ma che è sto tempo???
E le stelle?
E i miei desideri?
Beh, se stasera vieni alla spiaggetta mi vedrai ballare.
Altro che stelle ..
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