31 ottobre 2006

DPC

Era proprio bella la mia scrivania. La mia e le altre.
Ci avevamo messo quasi due anni, ma alla fine ce l’avevamo fatta.
Come durante le pulizie di primavera avevamo spostato, smontato, cambiato e finalmente ognuna di noi aveva la propria isola felice in un posto che sempre felice non era.
In quello stanzone un po’ caotico, nel nostro stanzone, non si stava per niente male.
Era terra di passaggio per nullafacenti ed impiccioni, un magazzino e un dimenticatoio, una saletta fumatori e una sala per banchetti, e ci si divertiva, da matti.
Temporali e sole cocente sulle nostre teste (quel finestrone a cui rivolgevamo sempre gli occhi), il Natale festeggiato fino a marzo (chissà dov’è ora quell’albero ..), il frigorifero e le bottiglie d’acqua, i pranzi intorno al tavolo e le chiacchierate fra gli scatoloni (il migliore fumo passivo di tutta la mia vita).
Tutto questo e tanto altro basta a farmi dimenticare il resto.
Tutto questo e voi, consorelle.
Fra tanti figli noi siamo state figliocce. Ma con classe.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Troppo fumo brucia il cervello!!!!!!!

Ale