07 febbraio 2008

"La somma di giorni"

Ascolto Keith Jarret, in pigro movimento sul Lungotevere, e penso.
Che sto scoprendo la memoria, quella vera. Ed è intrisa di nostalgia.
Le persone e i luoghi della memoria.
Mai come in questo tempo della mia vita ho la sensazione del vissuto, del perso e del davvero conosciuto.
Strizzo gli occhi per provare a vedere di nuovo le stanze della mia infanzia. Le racconto, per farle vivere ancora attraverso l’immaginazione di chi non le conosce.
Il ricordo si dipana lungo un susseguirsi di ambienti che non abito più, che riscopro bellissimi e forse irrimediabilmente lontani. Vorrei prendervi per mano e mostrarveli, perché li sentiate vostri come io li sento miei, nonostante non lo siano più da tanto tempo.
Un giorno forse ne scriverò. Parlerò di lunghi corridoi e finestre sul mare, mobili chiari e un letto d'ottone, e quella stanza del cucito che ci faceva così paura.
Credo vi piacerà.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

e ricorda anche quella soffitta ammobiliata di quel letto lì da chissà quanto tempo e quel pavimento troppo pericolante per salirvi sopra. rircorda tutte le cose belle di quella casa come la finestra che dava sul terrazzo dove la nostra infanzia si è sviluppata come un fiore che sboccia. è stato bello crescere in quei luoghi senza domandarci se l'avremmo mai persa ma considerandola, al contrario, una delle ancore della nostra crescita.

daniela ha detto...

C'è un tempo per i ricordi e uno per i progetti, l'importante è starci bene nel tempo giusto. :-)

enzorasi ha detto...

Ilaria, passo spesso ma non so che fine hai fatto? Problemi più del solito?