20 ottobre 2008

Trielina

Questo pomeriggio sono andata dal ferramenta per fare le copie delle chiavi del nuovo ufficio. Un sole meraviglioso, Roma in pieno movimento, mi sono goduta i pochi minuti di libera uscita.
In negozio, in piaziente attesa che arrivasse il mio turno, noto un ragazzo africano sulla soglia. Si guarda intorno silenziosamente, e fa qualche passo avanti, impacciato da un ingombrate carico di borse da poco prezzo. Non devo essere stata l'unica a notarlo, fra i clienti è calato improvvisamente un silenzio incuriosito. Il ragazzo si avvicina al bancone e fa per aprire bocca quando il proprietario lo anticipa sorridendo con l'aria di chi la sa lunga: "Non vogliamo niente, guarda, puoi andare", gli dice. Il ragazzo non ribatte, sbatte le palpebre più volte, come a cercare di afferrare fino in fondo il senso delle parole, poi alza stancamente le braccia al cielo e con amarezza, in un italiano stentato risponde "Perchè pensi che voglio qualcosa? Io ho bisogno di qualcosa qui, devo comprare".
Il proprietario non batte ciglio: "Ah, vuoi qualcosa TU..eh beh, dimmi" - biascica senza smettere di sorridere, vagamente incredulo.
Con non poche difficoltà il ragazzo spiega ciò di cui ha bisogno: le sue borse sono macchiate d'inchiostro, colpa della carta di giornale con cui le riempie per non farle deformare. Gli hanno parlato di un prodotto che potrebbe smacchiarle, ma ha perso il foglietto su cui ne aveva annotato il nome. Potrebbe per favore aiutarlo?
Il negoziante sembra non capire. A quanto pare non è molto esperto dei prodotti che vende.
"Forse gli serve la trielina - intervengo io - credo stia parlando di quella".
"Esatto, trielina, trielina" risponde il ragazzo sorridendomi.
Ma io non ricambio il sorriso. Sono arrossita violentemente, non riesco a sostentere il suo sguardo. E' entrato per un acquisto, come me e gli altri clienti. Cosa abbiamo visto quando ha varcato la soglia del negozio? Un ragazzo africano con un mucchio di borse. L'associazione è stata semplice. Il negoziante ha detto quello che io stavo pensando, che tutti noi stavamo pensando. La malagrazia con cui si è espresso è irrilevante. Gli avrei risposto allo stesso modo, se si fosse rivolto a me. Con più gentilezza probabilmente, stampandomi sulla faccia un sorriso comprensivo e compassionevole, sussurrando un "grazie" a chiudere la frase. Ma avrei comunque fatto lo stesso errore.
Penso a questo mentre il ragazzo continua a ringraziarmi, mentre il negoziante lo serve con aria di sufficienza, mentre i clienti cercano di non calpestare tutte quelle borse.
Spero che la trielina abbia funzionato.

12 ottobre 2008

Il libro degli ospiti

.. in pieno magone da ritorno dopo un'intenso weekend "toccata e fuga" in Toscana condivido con voi i momenti splendidi in cui ci siamo imbattuti. Eravamo alla ricerca di serenità e pace, le abbiamo trovate. Sotto un sole che sembrava sorriderci, godere la compagnia l'uno dell'altra senza programmi nè fretta.
Grazie a "Le Gore", per quella vista sul verde la mattina presto, a Davide e Lory per averci ospitato nella loro grande famiglia, a Terry, Franz e consorti, per le risate e le chiacchierate in quasi tutte le tutte le lingue del mondo.

.. ci si vede domani mattina sulla metro delle otto?
Me tapina...








28 settembre 2008

Il camino e la sedia a dondolo

Ho passato il weekend a casa (colpa di una influenza fantozziana..) e ho cogitato parecchio.
Sotto una valanga di coperte, persa in un marasma di kleenex e libri, ho realizzato che se tutto va come previsto la prossima primavera vivrò in una nuova casa. Casa mia.
E forse sarà stata la febbre, ma ho avuto un brivido.
Non sarà troppo per me?
Per una che non riesce a cuocere un uovo senza dar fuoco alla cucina, che ha paura dei tuoni e del buio, una che sotto sotto ancora non ci crede di essere incappata in questa cosa strana dell'amore.
Sfoglio montagne di cataloghi, mi faccio due conti, fantastico e conto i giorni. Ma mi si stringe lo stomaco se penso che questo sarà l'ultimo, sfavillante e chiassoso Natale con la mia famiglia.
E' un caleidoscopio di emozioni contrastanti, e credo che questo faccia parte dell'avventura.
L'entusiasmo, la nostalgia, la gioia, la paura. Chiedersi se tutto andrà davvero come lo immagino, se è reale, se sarà magico.
.. e se riuscirò mai a trovare un divano arancione come piace a me ..

14 settembre 2008

Bulli(t)

Come mi sento "italiana media" oggi.
Dopo una bella dormita mi sono fiondata tutta baldanzosa a lavare per la prima volta la mia Mina.
Innumerevoli figuracce ovviamente..il rinculo del getto d'acqua pressurizzata che mi stava mandando per terra, la spazzola che non voleva saperne di spruzzare sapone, e quello sguardo vacuo e vagamente impaurito che non riusciva a sparire dalla mia faccia.
Persa in un nugolo di uomini panzuti innamorati della propria 4 ruote mi sono dedicata alla mia twingo lorda fino all'inverosimile (non comprate MAI un'automobile bianca..) e quasi quasi mi sono sentita una di loro. Peccato non avere una copia del Corriere dello Sport fresco di stampa in bella vista sul cruscotto. Tenevo anche lo stereo a tutto volume, sapete? Sportelli aperti e via, nello stile del quartiere. Certo, ora che ci penso forse "Anime salve" non ha suscitato molta approvazione...ma su certe cose non transigo.
Dopo questa stancante ma fruttuosa operazione di corsa all'ipermercato per mescolarmi alla folla e comprare tutto il necessario per un'automobile che si rispetti: panno scamosciato, liquido per il radiatore, il Vetril (credo che non potrò più farne a meno) e l'Arbre Magic Classic, all'inebriante profumo di pino - così quanto sarò intrappolata nel traffico della rotatoria di Piazzale della Posta alle sette di sera mi basterà tirare un bel respiro e mi sembrerà di stare in mezzo ai boschi del Trentino.

06 settembre 2008

Attila in vacanza - the movie

.. detto, fatto.

Buona visione!

28 agosto 2008

Attila in vacanza

Pensavate fossi ancora in vacanza, sdraiata al sole come una lucertola?
Ah.
Ah.
Ah.
Burloni.
La metropolitana di Roma mi ha dato il benvenuto dieci giorni fa con il solito vecchio caldo asfissiante, e vi dirò, sono stata colta dalla inquietante sensazione di non essermene mai andata..
Ma queste amenità a voi non interessano, e non vi dò torto.
Piuttosto, parliamo di cose serie.
Avevo giurato che non ci sarei ricascata, ma niente da fare.
Anche quest’anno…CAMPEGGIO!! Negli splendidi paesaggi del Circeo, stavolta.
E sapete che vi dico? Mi sono divertita da morire!!
A testimonianza che dico il vero (e che sono tornata sana nel corpo e nella mente) ecco una raccapricciante gallery..











A breve il "corto" delle nostre vacanze ideato e creato dal nostro McGyver personale...